Le cronache ci raccontano di una città allo sbando, travolta da flussi incontrollati di turisti, assediata da grandi navi da crociera che penetrano nei suoi canali, in perdita costante di abitanti e di funzioni.
Dopo più di un millennio, quella che è stata la città più prospera del mondo e forse la più bella si è estinta.
Non ci voleva molto a capire che una città che viva solo di turismo è destinata a una rapida scomparsa.
Venezia è scomparsa come città: rimane un fondale su cui si innestano molti musei straordinari, depredata dall'uso privato, immemore dei suoi governi, aristocratici e classisti, ma saggi e capaci di visione.
Eravamo in pochi a dire che troppi turisti fanno male, non importa se poveri o ricchi, giovani o vecchi, colti o ignoranti.
Troppi turisti fanno male alle città, ma anche alle spiagge e ai boschi.
Fanno male a Venezia e fanno male ad Alghero.
Il turismo è un'industria pesante, consuma territorio e risorse, impoverisce e banalizza storie, culture e commerci.
Senza industrie non si può vivere, ma il buon governo impone di limitarne l'impatto, di evitare la distruzione delle stratificazioni storiche e dell'ambiente.
Io ho detto a suo tempo che a Venezia servivano meno turisti, e allora erano la metà di oggi: io penso che sia un crimine che le navi da crociera entrino in una città così delicata e complessa.
Se dicessi sommessamente che ad Alghero servono meno turisti ad Agosto, sarei anche questa volta contrastato e irriso?
Ad Alghero serve che ci siano meno turisti ad Agosto.
E forse anche a Luglio.
E badate che non sto parlando di meno turisti con le pezze al culo e di più turisti di lusso (dio ce ne scampi da questi ultimi) e neppure di turisti "colti" (per carità!): quando dico meno dico meno in assoluto.
Mentre ne vorrei di più a novembre e a febbraio.
E vorrei che le liberalizzazioni fossero sagge e opportune (Bersani mi sta simpatico e Renzi no, ma le "lenzuolate" sono state spesso improvvide): se un bar serve cibi è bene che si sappia che però quello non è un ristorante, ed è solo un esempio.
Si parla di tassa di soggiorno: penso che sia una cosa giusta, se è una tassa di scopo e se la si paga (anche salata ad Agosto) in modo diverso nei diversi periodi dell'anno e se si trova il modo di far pagare qualcosa anche a chi non passa neppure una notte in città, ma ne usa gli spazi, specie se lo fa ad Agosto.
Ma quel che voglio dire è: la monocultura uccide le città, quella del turismo particolarmente in fretta.